Patologia orale

La patologia e la medicina orale si occupano di tutte le manifestazioni patologiche nel cavo orale. Contrariamente a quanto si pensa comunemente l’odontoiatra si deve prendere cura di tutta la bocca e non solo dei denti.

Nel nostro studio effettuiamo ad ogni visita di controllo una visita completa di tutte le mucose e i tessuti del cavo orale. Si eseguono anche visite specialistiche per lesioni e disturbi relative a denti, mucose e gengive.

Vengono altresì effettuate regolarmente biopsie incisionali e escissionali per analisi anatomo patologica delle lesioni e screening delle lesioni precancerose.

Il ruolo rivestito dall'igenista dentale, dal chirurgo maxillo-facciale o dall’odontoiatra nella prevenzione dei tumori del cavo orale è fondamentale. La possibilità d’intercettare pazienti potenzialmente candidati a sviluppare una neoplasia nella bocca, fa sì che nello studio odontoiatrico sia d’estrema importanza porre l’attenzione su qualsiasi anomalia riscontrabile, di là dalle normali cure odontoiatriche. La prevenzione è, per il momento, l’arma più importante che il professionista ha a sua disposizione, ed intervenire precocemente è quanto mai imperativo.

E’ enfatizzato il ruolo del Team nel trattamento di patologie complesse che integra in sé diverse competenze con la finalità comune di assicurare un trattamento mirato e complessivo in tutti i diversi aspetti della malattia. È fondamentale che il paziente si trovi al centro di un percorso diagnostico e terapeutico finalizzato e sempre coordinato.

Secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) la precancerosi è un’alterazione nella quale è più probabile lo sviluppo di un cancro rispetto alla controparte tissutale non coinvolta. Il criterio è eminentemente statistico poiché la trasformazione non è prevedibile e l’entità della percentuale di lesioni che degenerano in un tumore maligno può variare in un range molto esteso. Le lesioni precancerose sono costituite da tessuti con alterazioni morfologiche, dai quali può svilupparsi una neoplasia maligna, e la loro presenza deve allarmare il dentista attento e competente. Queste lesioni sono determinate da un'errata maturazione cellulare, spesso dopo tentativi di rigenerazione in risposta ad irritazioni croniche.

In presenza di precancerosi è d’obbligo che il chirurgo maxillo-facciale o un odontoiatra esegua una biopsia mirando all’escissione completa della lesione inviando all’anatomopatologo il reperto operatorio per un esame istologico.

Una volta esclusa la presenza di nidi di cellule maligne è essenziale rendere il paziente e i suoi familiari sempre più consapevoli dei molteplici aspetti della patologia esistente per ottenere la massima collaborazione che si traduce in controlli periodici (3-6 mesi). L’importanza del “follow-up” programmato sta nel cogliere eventuali mutamenti dei tessuti per indirizzare tempestivamente il paziente verso terapie risolutive. Nei casi a ridotto rischio di trasformazione esistono misure terapeutiche preventive che tendono a diminuire drasticamente i fattori in grado di determinare degenerazioni maligne. Sinteticamente: bisogna eliminare i fattori generali di rischio (fumo, alcool, spezie, carenze vitaminiche, diabete, epatopatie, esposizioni prolungate al sole), è importante, inoltre, la bonifica orale di traumi o infiammazioni croniche.

In quest’ottica l’informazione assume un’importanza capitale, la visita periodica dal chirurgo maxillo-facciale o dall’odontoiatra permette di individuare e, quindi, eliminare tempestivamente quelle situazioni a rischio, quali i microtraumi da protesi incongrue, radici, bordi taglienti di denti cariati, carenze d’igiene ed infezioni micotiche. L’infiammazione cronica determinata da denti fratturati o da protesi non perfettamente lisce e sagomate, si ipotizza, possa stimolare lo sviluppo di tessuti con alterazioni displastiche e quindi dare il la per l’inizio di un’eventuale neoplasia.

Ovviamente, lo stimolo irritativo, causato dalle situazioni esposte, deve essere di lunga durata per portare a cambiamenti tissutali, quindi la prevenzione che il paziente deve effettuare si riassume nella semplice visita di controllo periodica da un professionista esperto in materia. Un discorso a parte merita l’irraggiamento del sole, che se avviene in un periodo limitato apporta i ben noti benefici, ma che può essere pericoloso in caso di incontrollate esposizioni. Esistono categorie professionali (gente di mare) direttamente esposte a sviluppare neoplasie del labbro inferiore, ma anche le persone che si espongono esageratamente alla luce solare o alle lampade abbronzanti devono cautelarsi con creme protettive che impediscano il passaggio di radiazioni nocive per la pelle e le labbra in particolare.

L’asportazione chirurgica della lesione precancerosa è sempre consigliata, ma, nelle forme a basso rischio può essere procrastinata, mentre è obbligatoria nelle lesione a più alto grado di displasia. Nonostante l’apparente semplicità di intercettare lesioni precancerose del cavo orale, proprio per la facilità anatomica d’accesso e d’ispezione, i tumori maligni del cavo orale e purtroppo l’alta mortalità di queste forme sono lungi dall’essere debellati. I tumori del cavo orale se intercettati tempestivamente e trattati da un chirurgo maxillo-facciale o da un odontoiatra hanno prospettive di risoluzione ottime, ma tutto ciò si può ottenere unicamente con una prevenzione capillare e costante.